Sua altezza, il franco belga Bichon a poil frisé
Dai salotti della corte di Napoleone III a meraviglioso membro della famiglia metropolitana, questo piccolo cane bianco è il cugino francese del nostro Maltese, con il quale ha molto in comune ma...
Ci sono varie ipotesi sull'origine di questo affascinante piccolo cane bianco dal lungo pelo bianco a forma di cavatappi. Appartenente alla grande famiglia dei Bichon, sicuramente discendente dai primi cani utilizzati in tutta la penisola Iberica e il centro Europa per le attività in acqua. Ma poi specializzatosi nel cane da compagnia per eccellenza in tutta il Mediterraneo, insieme al suo cugino italiano, più famoso: il Maltese, con il quale condivide le vicissitudine nel corso dei secoli.
Un tempo chiamato Bichon di Tenerife, contrariamente a non avere nulla a che fare con l'isola nell'Oceano Atlantico, se non per via degli scambi commerciali che un tempo avvenivano copiosi da parte di marinai e commercianti da ogni parte che facevano scalo lì. Forse uno dei primi piani di marketing per dare una immagine più esotica al cane e renderlo più attraente alla clientela. Quando è stata riconosciuta la razza alla quale è attribuita nazionalità franco-belga, il nome Bichon à Poil frisé, lo scelse un’allevatrice belga. Un cane meno sofisticato dell’affine Maltese ha subito riscosso un grande successo grazie alle sue doti che lo rendono particolarmente rustico e incline all’addestramento. Ama imparare e trasmette gioia nel compiacere le persone con cui vive. Il suo spirito da saltimbanco trova sempre il modo di esprimersi!
Gli antenati di questo cane sono presenti in svariati ritratti fin dal XV secolo, epoca nella quale si potrebbe ipotizzare la reale creazione della razza, frutto di una sapiente selezione fra l’antenato del Maltese e quello del Barbone toy, ipotesi pià accreditata dal punto di vista zootecnico.
Il manto bianco candido è una delle caratteristiche più risaltanti, deve essere di struttura fine, sericeo, mai piatto o cordato. Con morbidi riccioli dalla forma a cavatappi, lunghi fino a 10 cm. La sua altezza al garrese non supera i 30 cm e la pigmentazione è intensa con mucose, naso, rima palpebrale, nere e la pelle il più scuro possibile.
Fra le cure quotidiane fondamentali sono una regolare spazzolatura e periodico taglio del pelo per tenerlo in ordine, unitamente a dei bagni che proteggano la tipologia di pelo e preservino la normale fisiologia della pelle. Come tutti i piccoli cani, è opportuno che le patologie osteo-articolari a carico dell’articolazione femore-tibiale ( il ginocchio) siano escluse dell’allevamento. Dal punto di vista genetico possono essere possibili, ipertermia maligna, condrodistrifia, macrotrombocitopenia, iperirocosuria e mielopatia degenerativa. Rivolgersi ad allevatori seri che tengono in considerazione non soltanto la cultura zootecnica della razza ma anche e soprattutto la salute dei cani che fanno nascere.
Dopo una ricca popolarità, dopo la seconda guerra mondiale, la razza ha subito una lieve diminuzione di notorietà, soppiantato in Italia dai più famosi Maltese e Bolognese, quest’ultimo spesso confuso bonariamente dai più neofiti. Le iscrizioni di questi cani nel nostro paese dimostrano negli ultimi dieci anni un incremento di presenze, passando dai quasi 200 del 2012 agli oltre 430 del 2022. Segno dell’apprezzamento che questo cane riesce a trovare in chi lo sceglie come membro della famiglia. Una dote che lo contraddistingue tra i suoi cugini bichon continentali è sicuramente questa sua grande duttilità e vitalità che ne fanno un vero e proprio “artista della gioia” a quattro zampe! Una memoria di ferro, uno stile vivace e sempre allegro non passa inosservato a chi lo incontra anche solo passeggiando in città. Alla qual si aggiunge una naturale socievolezza verso altri cani ed animali, sempre con l’ausilio di un corretto approccio da parte dell’umano.